| MONTE GRAPPA
Monte Grappa, tu sei la mia patria, sovra te il nostro sole risplende, a te mira che spera ed attende, i fratelli che a guardia vi stan.
Contro a te già s'infranse il nemico, che all'Italia tendeva lo sguardo: non si passa un cotal baluardo, affidato agli italici cuor.
Monte Grappa, tu sei la mia Patria, se la stella che addita il cammino, sei la gloria, il volere, il destino, che all'Italia ci fa ritornar.
Le tue cime fur sempre vietate, per il pie' dell'odiato straniero, dei tuoi fianchi egli ignora il sentiero che pugnando più volte tentò.
Quale candida neve che al verno ti ricopre di splendido ammanto, tu sei puro ed invitto col vanto che il nemico non lasci passar.
Monte Grappa, tu sei la mia Patria, ecc.
O montagna, per noi tu sei sacra; giù di lì scenderanno le schiere che irrompenti, a spiegate bandiere, l'invasore dovranno scacciar.
Ed i giorni del nostro servaggio che scontammo mordendo nel freno, in un forte avvenire sereno noi ben presto vedremo mutar.
Monte Grappa, tu sei la mia Patria, ecc.
QUEL MAZZOLIN DI FIORI
Quel mazzolin di fiori che vien dalla montagna bada ben che non si bagna chè lo voglio regalar, bada ben che non si bagna chè lo voglio regalar. Lo voglio regalare perchè l'è un bel mazzetto, lo voglio dare al mio moretto stasera quando vien, lo voglio dare al mio moretto stasera quando vien. Stasera quando vien gli fo una brutta cera; e perchè Sabato di sera lui non è vegnù da me, e perchè Sabato di sera lui non è vegnù da me. Non l'è vegnù da me, l'è andà dalla Rosina... Perchè mi son poverina mi fa pianger e sospirar, perchè mi son poverina mi fa pianger e sospirar. Mi fa piangere e sospirare sul letto dei lamenti e che mai diran le genti, cosa mai diran di me, e che mai diran le genti, cosa mai diran di me. Diran che son tradita, tradita nell'amore e a me mi piange il cuore e per sempre piangerà, e a me mi piange il cuore e per sempre piangerà. Abbandonato il primo, abbandonà il secondo, abbandono tutto il mondo e non mi marito più, abbandono tutto il mondo e non mi marito più.
VALSUGANA
Quando anderemo fora, fora per la Valsugana Quando anderemo fora, fora per la Valsugana e a ritrovar la mama, a veder come la sta.
La mama la sta bene; è il papà che l'è amalato; La mama la sta bene; è il papà che l'è amalato; il mio ben partì soldato chi sa quando ritornerà.
Tuti me dis che lu 'l se zercà zà n'altra morosa; Tuti me dis che lu 'l se zercà zà n'altra morosa; l'è 'na storia dolorosa che mi credere non so.
Mi no lo credo, ma se 'l fussa propi, propi vera, Mi no lo credo, ma se 'l fussa propi, propi vera, biondo o moro ancor stasera 'n altro merlo troverò
LA TRADOTTA
La tradotta che parte da Torino a Milano non si ferma più, ma la va diretta al Piave, cimitero della gioventù.
Siam partiti siam partiti in ventisette, solo in cinque siam tornati qua, e gli altri ventidue son morti tutti a San Donà.
A Nervesa a Nervesa c'è una croce, mio fratello l'è disteso là, io ci ho scritto su "Ninetto" che la Mamma lo ritroverà.
Cara suora cara suora son ferito, a domani non ci arrivo più; se non c'è qui la mia mamma, un bel fiore me lo porti tu.
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